Raramente è possibile conoscere con certezza da che parte stare. Israele ci ha tolto ogni dubbio e questo conforta e restituisce energia alle persone oneste indecise e tormentate dai dubbi quando le situazioni sono sfumate.
Un aggredito e un aggressore: ma questa volta molto, ma molto più chiaro ed evidente.
Israele con il genocidio di Gaza e l’attacco all’Iran di oggi ci regala un privilegio: abbiamo la prova decisiva che il male sta a Gerusalemme, a Washington e a Bruxelles.
Israele è il male che cova in noi, il “Rosemary’s Baby” (cit. Biljana Vankovska) che corrompe le nostre coscienze e ci divora l’anima.
Israele è dentro di noi perché i nostri governi corrotti (e anche le opposizioni) l’hanno sostenuto e continuano a sostenerlo.
Non sarà più necessario ricorrere alla condanna del nazismo e del fascismo: Israele ha raccolto il testimone del nazifascismo come tedoforo del male assoluto.
Le persone di coscienza lo dicono da sempre. Sono ipocriti i governi occidentali e molti cittadini che solo oggi condannano Israele dopo che:
(a) hanno creato questo Stato criminale e colonialista;
(b) l’hanno sostenuto in ogni occasione fino al genocidio di Gaza;
(c) hanno tollerato le violazioni continue del diritto internazionale senza mai procedere ad alcuna sanzione;
(d) gli hanno perdonato le più feroci rappresaglie e gli assassinî sistematici al di fuori di ogni diritto internazionale.
Non c’è Stato più criminale di Israele al mondo, ma Israele siamo noi… lo siamo stati fino a ora, ma adesso dobbiamo esorcizzare il male che ci divora.
Israele dimostra che se ti armi, prima o poi usi le armi e costringi gli altri a reagire allo stesso modo.
Il limite è stato superato: ora chiunque si sentirà autorizzato a risolvere i problemi con la violenza con buona pace della Nazioni Unite.
Riusciremo a liberarcene del demone prima dell’Armageddon?