Cercasi spie

Il New York Times del 2 maggio 2025 riporta, a taglio basso, che la C.I.A. ha diffuso due video incoraggiando i cittadini americani di nazionalità cinese a spiare per loro conto.
In passato avevano fatto lo stesso con i cittadini russi e di tutti gli altri Paesi. 
Nelle maggiori università americane i contatti con il “Foreign service” e la C.I.A. sono molto stretti. Di questo non c’è da meravigliarsi ed è assolutamente normale. 
Invece, è stupido e arrogante meravigliarsi se con molti meno mezzi e meno organizzazione, altri Paesi facciano lo stesso!
In effetti, oggi anche gli altri Paesi sono bene organizzati, ma non ancora al livello degli U.S.A. e del Regno Unito (ricordiamo il caso Regeni che, al di là delle responsabilità egiziane e della brutalità dell’assassinio, per lo meno solleva i sospetti che le università britanniche e americane siano percepite come potenziali servizi di intelligence). 
È davvero imbarazzante la spudoratezza di chiedere pubblicamente di compiere atti di spionaggio “facendo appello alle frustrazioni e paure (dei cittadini di nazionalità cinese) riguardo al governo di Pechino e la corruzione di esso”. 
Questo atteggiamento di superiorità morale è una vergogna inaccettabile.
E da questa vergogna ne seguono altre quali le ingerenze nei colpi di Stato in Ucraina, più recentemente in Romania (e quelli tentati in Georgia e Serbia), l’esclusione di Marine Le Pen dalle elezioni per un reato minore non ancora passato in giudicato e ultimamente il tentativo di porre fuori legge l’AfD in Germania dopo un’indagine dei servizi segreti nelle mani del governo. 
Non avrei mai immaginato di dovere difendere partiti di destra in nome della democrazia. Ma oggi non posso fare diversamente per non venire meno ai miei principi: meglio morire pulito che vivere nel letame.

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