Il meccanismo dell’inganno e l’attacco israeliano all’Iran
Perché chi prima contestava il regime degli ayatollah, oggi sostiene l’Iran (non il suo governo) contro l’attacco israeliano sostenuto da US/NATO? Dai miei articoli e post dovrebbe risultare chiaro come non sia un sostenitore della c..d. destra europea. Lo sono ancor meno del regime Ursula e di coloro che rifiutano qualsiasi dialogo o ragionamento e usano tutti i trucchi del potere per evitare di essere posti in discussione. La sinistra, che si faceva vanto di essere portatrice di cultura, oggi è altrettanto oscurantista di chi vorrebbe combattere e rifiuta il confronto. Spero ancora che si formi un’alternativa al regime della lobby euroatlantica che recepisca una domanda politica civile che non trova canali per esprimersi.
Alla disinformazione c’è un limite! Anzi, proprio non c’è più. I media mainstream attaccano con una sistematica disinformazione i partiti europei e americani alternativi che raccolgono sempre più consenso popolare. Non è una battaglia politica: è un’operazione ideologica intesa a cancellare il nemico e qualsiasi significativa dialettica. Una democrazia in decomposizione, la scomparsa di ogni idea o speranza di progresso. L’alba del vero totalitarismo.
Non voglio più nemmeno definire “di destra” i partiti che si oppongono all’establishment perché significherebbe ammettere che tutti le altre forze politiche sarebbero di sinistra o progressiste. Non è così nel modo più assoluto. Sarebbero di sinistra Ursula von Der Leyen, Merz, Macron? E, se ce lo permettessero, anche su Starmer ci sarebbe da discutere. Non scherziamo! Lo scopo di questa campagna di disinformazione sta nel delegittimare una montante volontà popolare estranea al conformismo più bieco e all’obiettivo di un regime oligarchico che ha come unico scopo preservare se stesso.
Al nuovo crescente movimento popolare che contesta l’establishment si attribuisce l’etichetta di “estrema destra” per evocare il nazismo e il fascismo con cui non c’entrano proprio per niente. Sia ben chiaro che io non sono un simpatizzante di Trump, di Orban o di Salvini. Però sono un osservatore onesto. È troppo evidente che questo regime ha bisogno di crearsi nemici esterni per sopravvivere.
Si martella sistematicamente il pubblico con termini sbagliati associati ad altri che diventano insulti perché pronunciati in modo da farli passare come tali. Con il sovranismo si può dissentire, ma è una legittima rivendicazione e non equivale alla negazione della democrazia. Tutt’altro. Essere filorussi anziché proni alla US/NATO è una scelta di campo su cui un giornalista serio non dovrebbe prendere posizione. Quanti dovrebbero vergognarsi perché fino a ieri hanno sostenuto il genocidio di Gaza appigliandosi a cavilli lessicali?
Nei programmi dei partiti contrari alla formula Ursula – cioè la grande ammucchiata europea ripetuta in quasi tutti i Parlamenti – non c’è nulla di “omofobo”. E anche se fosse, non c’è paragone rispetto ai massacri e alle prepotenze. Chi vuole praticare e dichiarare la propria omosessualità alla luce del Sole è libero di farlo anche in Russia. Con dei limiti? Certo, ma non tali da adombrare nemmeno lontanamente una persecuzione o la violazione dei diritti umani. Di questi semmai ci si dovrebbe occupare a Gaza! Quanti sanno che Alice Weidel, leader di Allianz für Deutschland, è lesbica dichiarata? D’altronde, molti dei grandi sostenitori della famiglia tradizionale – tra cui Meloni e Salvini – non si sono mai sposati, hanno figli con diversi partner e hanno divorziato anche più vote (p.e. il cattolico Casini).
Si fa passare l’idea che essere contrari alle adozioni da parte delle coppie omosessuali e auspicare una legislazione più rigida in materia di interruzione volontaria delle gravidanze equivalga a essere nazisti e spregevoli. Non è così! Una riflessione senza pregiudizi (da ambo le parti) sulle adozioni da parte delle coppie omosessuali non sarebbe legittima e interessante senza bisogno di associarla a un presunto nazismo?
Il trucco sta nel collegare questi temi, sostanzialmente innocui dal punto di vista politico, con l’immigrazione e il sovranismo. Anche in questo caso, essere contrari al ruolo che hanno assunto le istituzioni europee e un’idea diversa di cittadinanza e regolazione dei flussi migratori non significa essere nazisti. Significa avere una diversa visione del mondo che peraltro non c’entra nulla con l’omofobia e l’aborto. Dunque, chi sarebbe il liberticida? Chi definisce nazisti coloro che hanno una diversa visione del mondo o chi viene impropriamente fatto passare per nazista confondendo le carte?