L’indifferente

FdI, FI e Lega sono già stati al governo. Sono quindi sufficientemente integrati (qualcuno direbbe ‘corrotti’) e collegati ai poteri locali nazionali e a quelli internazionali. Meno del PD, Draghi, Calenda e Renzi, ma quel tanto che basta da non potersi inventare nulla di stravagante. Qualche idea leggermente diversa forse la proporranno, ma nella sostanza non riusciranno a cambiare molto. A meno che l’Italia – non perché sia speciale, ma solo perché influente per cultura, economia e popolazione – non anticipi o si adegui a una tendenza europea e mondiale già in atto.

Van der Leyen (forse) è stata incauta a dichiararlo esplicitamente, ma ha ragione a dire che la EU (e la BCE e la NATO) hanno i mezzi per evitare derive nazionaliste dell’Italia. Se ci saranno ‘strappi’ e fughe in avanti eccessive a livello internazionale, FI (soprattutto) e/o la Lega hanno la possibilità di fare cadere il governo. A questa operazione stanno già lavorando i partiti di opposizione dell’establishment (PD e il terzo polo) per portare a elezioni anticipate o a governi del Presidente. Non dimentichiamo come il passaggio di Brunetta, Carfagna e Gelmini da FI a Azione ci sarebbe sembrato impossibile ma alla fine si è davvero verificato!

È nella loro natura di forze della conservazione e non possono agire diversamente con il solo fine di non cambiare nulla. Non è detto che riusciranno a fare cadere il governo, ma questa ‘azione’ (cit. Calenda) pende come una spada di Damocle che impedirà un sostanziale cambiamento politico. Sarà sempre possibile provocare emergenze finanziarie guidate dall’estero (cfr. spread, debito pubblico, default, guerra) per ricondurre ai miti consigli dell’immobilismo e delle trame di PD&soci.

Il M5stelle rimarrà l’unica vera forza politica di opposizione e anzi accentuerà questo suo ruolo che non ha potuto svolgere finché era al governo perché impigliato nella rete del sottogoverno e dei poteri extra istituzionali. Oltre a sostenere politiche di assistenza ai più poveri e l’attenzione per l’elettorato del Sud, si spera che accentui la vocazione ambientalista dei primordi e il radicalismo democratico partecipativo con cui era nato ai tempi del mentore Casaleggio. Ma non sarà forza di governo almeno per questa legislatura e, se conserva la propria identità radicale, nemmeno in futuro. Va bene così per dare una vana speranza al dissenso di tanti cittadini che potranno protestare e sfogarsi senza alcun esito concreto.

I veri fascisti e comunisti avanzati dal ventesimo secolo lottano per i loro logori progetti modernisti battendosi tra loro a briscola o tresette nelle case di riposo.

Quanto ai diritti civili – cittadinanza, IVG, politiche di genere, droghe leggere ecc. – si solleveranno accese discussioni che polarizzeranno un dibattito che porterà a un cambiamento di costume che avviene nella società e non nelle norme scritte.Saranno usati come ‘distrazioni’ dalle questioni di cui si occupa (e si dovrebbe occupare) davvero la politica.Stiamo tranquilli… anzi agitiamoci, scandalizziamoci, eccitiamoci… qualcosa succede sempre e la storia non sta mai ferma.

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