La risacca dell’onda dell’odio

Un capro espiatorio non basta

La puntuale risacca dell’onda dell’odio travolgerà presto Netanyahu e il suo governo criminale. Se ne scorgono i primi segnali. La condanna del mondo è unanime sebbene in Europa e negli Stati Uniti non si sia ancora passati dalle parole ai fatti.

Ma c’è un pericolo a cui occorre prestare attenzione. L’attuale governo criminale dello Stato sionista cadrà presto e a Netanyahu saranno attribuite tutte le colpe del genocidio. Diventerà il capro espiatorio per tutti gli altri crimini compiuti i precedenza dagli altri governi. Si permetterà al governo che lo sostituirà di proseguire nella politica di apartheid, discriminazione, occupazione, genocidio, illegalità e violenza in modo più subdolo e ipocrita. Una politica che risale a ben prima del governo Netanyahu e dura dalla fondazione di Israele o per lo meno dalla occupazione del West Bank e Gerusalemme.

Non basterà cambiare il governo estremista e criminale in carica oggi in Israele. Sarà necessario sostituire un’intera classe dirigente di destra e di sinistra, nonché l’idea stessa dello Stato di Israele. E anche un’opinione pubblica corrotta che ha sostenuto il governo razzista. La posta in gioco è questa! La partita si concluderà creando uno Stato di Palestina dove non ci saranno discriminazioni etniche e religiose.

È già successo qualcosa di simile in Sud Africa grazie a Mandela e soprattutto a de Klerk, e grazie alla pressione internazionale che per ora su Israele non viene esercitata. Si rischia di fissare l’attenzione sul solo governo criminale in carica senza rendersi conto che tutto il sistema è marcio. Ci si dimentica che il popolo stesso è stato manipolato al punto da dare il consenso per sterminare sessantamila donne e bambini, distruggere un’intera città e affamarne gli abitanti.

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