La debolezza di Trump

L’attenzione più superficiale si concentra sulla guerra in Ucraina e sul genocidio di Gaza. Questi episodi cruenti sono la conseguenza di un conflitto storico ben più violento e forse con conseguenze epocali. Da una parte è schierata la classe dirigente euroatlantica. Si tratta di una vera e propria fazione che si è formata nel corso dei decenni con radici anche più antiche, che affondano nel complesso industriale-militare. La fazione è identificabile e ben sedimentata. Essa esprime i governi e le direzioni di grandi imprese, la finanza, i generali e i magistrati.

Ma come succede spesso nelle organizzazioni, se la fazione cresce troppo diventa ingovernabile e si forma una fazione concorrente. È quello che sta succedendo con Trump e in qualche modo era accaduto già in Italia con Berlusconi. Una lotta tra potentati con i cittadini ridotti a impotenti e manipolati tifosi urlanti dagli spalti. Nulla a che fare con la democrazia. Dopo la dissoluzione della competizione tra socialisti e liberali e dopo avere annullato i comunisti, la democrazia euro-atlantica si è trasformata in un unico regime. Oggi non si può più parlare né di libero mercato, né di socialismo, ma solo di gargantueschi oligopoli ancora dominati dalla fazione egemone.

I leader dei governi europei si sono quasi tutti formati negli stessi luoghi e rispondono alla fazione i cui vertici sono diventati una specie di setta cooptante. Perché mai Trump ha attaccato con tale veemenza le università e Harvard in particolare? Sono i luoghi dove si formano e si selezionano i futuri oligocrati, sia americani sia europei. Nelle maggiori università americane la C.I.A. e il Foreign Service sono di casa come pure i militari.

È destino delle fazioni di dividersi quando ingrassano e l’egemonia è durata troppo. Così si è formata una nuova fazione alternativa che ha Trump come leader momentaneo. Trump e la sua fazione sono meno radicati e più deboli in occidente: non controllano i media, l’esercito, la magistratura, la finanza sebbene cerchino di farsi largo tra le loro schiere e li sfidino. Per ora, sono in pochi a essere passati dall’altra parte della barricata poiché Trump è ancora debole. Se consoliderà il suo successo, ci sarà un travaso e sempre più scommetteranno su di lui in patria e all’estero. Oggi, la pace in Ucraina è ostacolata dalla debolezza dell’amministrazione americana che subisce attacchi interni. Come possono fidarsi i russi di un Presidente che potrebbe essere presto esautorato e non ha pieno controllo sul suo Paese?

In queste settimane, la C.I.A. (che Trump non controlla) ha diffuso due video incoraggiando i cittadini americani di nazionalità cinese a spiare per loro conto. In passato avevano fatto lo stesso con i cittadini russi e di altri “nemici”. È davvero imbarazzante la spudoratezza di chiedere pubblicamente (la mia fonte è il New York Times, sia pure a taglio basso) di compiere atti di spionaggio “facendo appello alle frustrazioni e paure (dei cittadini di nazionalità cinese) riguardo al governo di Pechino e la corruzione di esso”. Immaginate le polemiche a parti invertite!

Da questa vergogna, e dal desiderio di onnipotenza della fazione, sono conseguite le ingerenze nei colpi di Stato in Ucraina, più recentemente in quello scandaloso della Romania, i tentativi ancora in corso in Georgia e Serbia e, ultimamente, la delegittimazione dell’AfD in Germania, l’eliminazione per via giudiziaria di Le Pen eccetera. Non avrei mai immaginato di difendere partiti di destra in nome della democrazia!Ma oggi non posso fare diversamente per non venire meno ai miei principi. Per respingere questa nuova concorrenza, la fazione egemone euroatlantica attacca la Russia perché ha l’esigenza di trovare un nemico esterno. L’obiettivo è difendere un potere messo in discussione dalle destre emergenti in tutti i Paesi d’Europa e da un elettorato sempre più incontrollabile.

Le relazioni internazionali tra Europa e Stati Uniti da una parte, e tutti gli altri dall’altra sono condizionate dalla debolezza di Trump e del suo governo che sta subendo un attacco spietato da parte di tutti i potentati occidentali. Se sopravviverà, molti passeranno dalla sua parte e si creerà un contropotere. Ma sarà ancora lo scontro tra due fazioni, non una competizione tra visioni alternative.

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