Guerra e resistenza

Un’informazione vergognosa e forse inconfessabili interessi hanno sconvolto menti un tempo equilibrate. Anziché la pace, si auspica la “guerra purificatrice” esaltata dai fascisti e dai nazisti nonché da una certa cultura palingenetica del XIX e XX secolo. L’idea che “fiat iustitia pereat mundus” ha sovvertito i nobili principi della pace, della negoziazione e del riconoscimento della controparte.

La vera resistenza oggi è per la pace e l’ANPI stessa, insultata dai neofascisti di sinistra, la auspica in modo coerente. Si invoca e si esalta la guerra al nazismo e al fascismo senza nemmeno prendere in considerazione che quella guerra con maggiore buonsenso si sarebbe potuta evitare… con qualche temporanea ingiustizia in più – come la discriminazione di alcune categorie di cittadini che sarebbero forse in gran parte emigrati – ma senza lo sterminio di massa, 90 milioni di morti, la distruzione di un continente e le bombe atomiche.

Questi discorsi e la corsa agli armamenti riportano barbari discorsi di esaltazione della guerra, dell’eroismo violento (horribile dictu) e ricorda la frase che Göring cinicamente proferì a Norimberga, oggi è fatta propria dalla sinistra alleata con la destra nel desiderare la guerra e il riarmo: “Basta fare sentire il popolo in pericolo e tacciarlo di scarso patriottismo e la guerra viene accettata” (citazione a braccio).

Resistiamo!

Oggi questa è la vera resistenza, contro le menzogne dei media e l’oscuramento dei media non allineati, la discriminazione dei russi e persino della loro cultura, contro le sanzioni!Termino citando Bastiat (ripreso da Bismarck): “dove non passano le merci, passano gli eserciti”. Anche le sanzioni economiche sono un preludio a una guerra piratesca intesa ad appropriarsi delle risorse altrui anziché commerciare onestamente. E termino con un’altra citazione di uno dei miei maestri (A. Hirschman), il quale scrisse un saggio dal titolo: “Le passioni e gli interessi” in cui sosteneva che commerciare per il proprio interesse è molto più sicuro e pacifico che lasciarsi guidare dalle passioni.

Se ne avrò le forze e non mi farò prendere dalla depressione per questa situazione, vergognosa per il mio Paese e per la cultura in cui mi sono formato, continuerò a invocare la ragione, anzi la ragionevolezza della pace. (Nella foto, crimini di guerra provati USA/NATO in Iraq: bombardamento di un convoglio umanitario senza che nessuno abbia chiesto di incriminare Bush per crimini contro l’umanità).

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