L’Europa a rischio

Geografia urbana e terrorismo

Netanyahu (e la sua banda di malvagi) ha ragione quando afferma che bisogna di uccidere tutti i palestinesi per sradicare definitivamente Hamas. Pertanto, il genocidio è necessario e giustificato, come affermano apertamente diversi politici israeliani e membri del governo. Infatti, secondo diverse indagini attendibili (riportate da Reuters e Associated Press), tre quarti dei palestinesi erano d’accordo con l’attacco del 7 ottobre. Ora, l’approvazione è diventata quasi unanime: le persone che vediamo urlare in televisione non sono arrabbiate con Hamas, gridano contro Israele! I palestinesi sono costantemente assediati a Gaza e oppressi nella Cisgiordania occupata. Sono reclusi nella Cisgiordania occupata. Un umiliante muro divide i palestinesi dagli israeliani, con i primi che non possono attraversare il confine e i secondi che possono muoversi liberamente, compreso l’esercito e la polizia. Non è ovvio che i palestinesi credano che i combattenti di Hamas abbiano attaccato nemici legittimi? Dopo la feroce rappresaglia israeliana e il genocidio in corso, il consenso per Hamas è cresciuto sia nella Gaza assediata che nella Cisgiordania occupata. Ora il 90% della popolazione sostiene Hamas senza essere scoraggiato dalle bombe, dalla distruzione, dai cecchini e dalla carneficina. Non sorprende: come potrebbe qualcuno nel mondo accogliere a braccia aperte i killer dei propri figli, coniugi e amici? 

L’origine di tutti i conflitti

Non si tratta di un conflitto locale: l’odio fomentato da Israele si sta diffondendo in tutto il mondo. L’antiamericanismo e il sentimento antioccidentale, già diffusi ovunque, si sono estesi a quasi l’intera popolazione palestinese (fonte: Associated Press) e su tutto il pianeta. Guardando le televisioni arabe, turche, russe e cinesi, ci si rende conto di quanto la narrazione degli eventi diverga significativamente da quanto riportato dai media occidentali. Senza dubbio anche loro conducono propaganda, ma propongono un discorso diverso. Oggi i media e i comunicatori non occidentali sono altrettanto professionali dei loro omologhi occidentali. 

         Numerosi governi e media non occidentali non considerano Hamas un gruppo terroristico, bensì un legittimo rappresentante di un popolo che lotta contro l’occupazione. Hamas non è incluso nella lista dei gruppi terroristici di diversi Stati, tra cui Turchia, India, Cina, Russia… e scusate se è poco!  Tuttavia, i media dell’auto-proclamato “mondo libero” hanno sommerso i cittadini con informazioni unilaterali. Non arriveremo a una verità incontrovertibile se confrontiamo le due narrazioni opposte. La verità è una cosa seria da scoprire e dichiarare. Tuttavia, potremmo avere una visione più vicina alla realtà attraverso smentite, prove false, contro-smentite e rivelazioni. Su eventi specifici, permangono dei dubbi, ma sui principi, il giudizio delle persone è indiscutibile: da una parte c’è un mondo ricco supportato da un potente esercito le cui basi sono diffuse come funghi in tutto il mondo; dall’altra parte ci sono persone che si oppongono a carri armati e jet con fionde e combattono con coraggio e convinzione. Sì, non sono pacifisti adorabili e hanno anche fucili e razzi che assomigliano più a fuochi d’artificio che ad armi. Non possiamo paragonare il potere militare ed economico degli Stati Uniti e di Israele con quello dei palestinesi.

Conseguenze in Europa

Nelle metropoli europee, oltre il 20% della popolazione – costituita da immigrati e dai figli di seconda e terza generazione – condivide il sentimento antioccidentale di miliardi di persone in tutto il mondo che sono soggette a diverse forme di propaganda. Queste persone hanno perso la speranza di integrarsi nella società europea e di entrare nella classe media, e sono sempre meno recettori passivi della narrazione occidentale. Ora hanno a disposizione fonti alternative di informazione. Questa popolazione, per la maggior parte, è povera ed emarginata e subisce continui attacchi e discriminazioni, tanto che è stato coniato il termine ‘islamofobi’ e atti di razzismo avvengono quotidianamente. Tuttavia, gli attacchi razzisti contro gli immigrati creano molto meno scandalo rispetto ad alcuni atti di antisionismo che vengono furbescamente (e stupidamente) confusi con un antisemitismo senza basi storiche. I media occidentali enfatizzano un antisemitismo fittizio per giustificare i crimini di Israele e dei suoi alleati, il che rende gli oppositori ancora più arrabbiati. La maggior parte delle associazioni ebraiche sostiene ancora il governo israeliano e solo poche si schierano apertamente contro il genocidio, come ad esempio Jewish Voice for Peace e altre.

Geografia urbana e terrorismo

Il genocidio in corso a Gaza sta già provocando alcuni attacchi casuali in Europa. Su milioni di persone, è statisticamente probabile che alcuni estremisti agitati, psicopatici, emarginati ed isolati li compiano senza un piano preciso. Gli attacchi semineranno ansia. Se i governi occidentali continuano a fare affidamento solo sulla repressione, si formeranno o si risveglieranno cellule terroristiche autonome. Queste cellule si formano facilmente e si nascondono nelle periferie metropolitane, dove gli immigrati sono concentrati e costituiscono la maggior parte della popolazione. In breve tempo, possono organizzarsi e compiere attacchi che creano panico in modo più efficace. Alla fine, gruppi più importanti potrebbero orchestrare direttamente attacchi significativi o una serie di incursioni, eventualmente con la complicità degli Stati. Compresi quelli che li subiscono al fine di cavalcare gli attentati per gestire la politica interna, come già successo. Non c’è dubbio che gli attacchi terroristici (così come le guerre coloniali e i genocidi) siano ingiustificabili… ma come possiamo evitarli? Per quanto tempo durerà la nostra presunta superiorità militare, economica e morale? Non dovremmo perseguire una via verso la pace e il rispetto? Se non per motivi etici, almeno per convenienza strategica.

Ti potrebbe anche interessare...