Le rivolte urbane

La rivolta francese segue numerose altre disperate sommosse in tutte le grandi città del mondo occidentale: ce ne sono già state a Londra, ieri a Stoccolma, negli Stati Uniti ogni altro giorno e praticamente ovunque. Costituiscono un fenomeno tipicamente urbano, meglio dire metropolitano. Le periferie delle metropoli sono veri incubi e ricettacoli di sfruttati e disadattati.

Queste rivolte non portano a nulla. Sono il sintomo di città malate dove si spende la rendita dello sfruttamento della Terra e di gran parte dei suoi abitanti. Per quest’ultima rivolta di Parigi sono stati dispiegati oltre 45.000 (avete letto bene!) poliziotti schierati per reprimerla, 2000+ auto bruciate, 1300+ (!) manifestanti fermati e 250+ poliziotti feriti (i dati sono aggiornati a ieri).Sono proteste disperate che non hanno obiettivi e non avranno conseguenze politiche se non lo spostamento di qualche voto a quasi indistinte destre e sinistre.

A differenza delle ‘primavere arabe, di ‘Maidan’ a Kiev o delle proteste in Iran non sono strumentalizzate e aizzate dall’estero perché c’è un governo amico! Non perché c’è la democrazia, quella è finita ormai e i dimostranti non ci credono proprio alle retoriche che si tenta di imporre loro.

La repressione bloccherà la rivolta, ma i problemi rimangono e cresceranno fino a quando saranno incontenibili e qualcuno avrà interesse ad approfittarne.Per ora i regimi occidentali sembrano ancora solidi e in grado di reprimerle anche se servono quasi 50.000 poliziotti ben armati.

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