L’Europa occupata dagli USA

La EU si fa rappresentare dal governo USA in ISRAELE. Forse che Blinken è il vero ministro degli esteri europeo?

Quattro anni fa pubblicavo un saggio immaginando come sarebbe potuta diventare l’Europa del 2024 alla fine della legislatura in carica. Pur in un discorso geopolitico articolato, auspicavo in sintesi un rafforzamento dell’unità e dell’identità europea per mezzo del riconoscimento e rafforzamento delle autonomie regionali e la delega all’Unione di funzioni ora e allora competenza esclusiva degli Stati. Questi auspici sono andati temporaneamente delusi anche a causa della repressione dei tentativi di indipendenza di Scozia e Catalogna e lo stallo dell’autonomia differenziata in Italia e soprattutto nel Veneto nonostante un referendum plebiscitario.

Il COVID, gli sbarchi e i provvedimenti economici e finanziari hanno rafforzato le istituzioni europee a cui si fa sempre più appello. Senza fare caso alla storia politica e ai legami atlantici dei commissari né eletti né sottoposti a ‘fiducia’. L’Europa degli Stati sta trasformandosi in un litigioso e sconnesso Stato federale malfunzionante. Mentre dell’Europa delle Regioni, del principio di sussidiarietà e dell’autodeterminazione non se ne parla proprio più.

Questa Unione Europea, creatasi per mezzo della crescita di importanza della Commissione e del Consiglio europei (la prima soprattutto) e non del Parlamento né dei territori, l’ha resa ancora più succube del potere americano come si vede nell’autolesionistico attacco alla Russia (estensione della NATO) per interposta Ucraina. La EU (gli Stati che contano: quella Francia che si dissociò dalla guerra in Iraq, la Germania e l’Italia riluttanti a prendere posizioni) si presenta unita nel sostenere una politica di egemonia mondiale americana da cui ha tutto da perdere.

Da ultimo, la vergogna di avere delegato al ministro degli esteri americano Blinken le trattative per la pace (che non ci sarà senza l’Europa) in Israele, sottolineando la propria assenza dalla politica mondiale e l’assoluta subalternità rispetto agli USA. Cina e Russia, che si oppongono alla prepotenza USA acquisiscono il sostegno dell’opinione pubblica internazionale.

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