Gli ostaggi e prigionieri israeliani catturati da Hamas il 7 ottobre, avranno al massimo diecimila persone tra amici e parenti.Ora che sono quasi tutti liberati o morti (uccisi dal fuoco amico… amico si fa per dire), solo uno sparuto gruppo di persone in Israele desidera davvero il loro rilascio per motivi personali. Altri manifestano a favore della loro liberazione astrattamente (pochi) o strumentalmente (molti) perché contrari al governo.
Qualcuno protesta perché gli è rimasto un briciolo di coscienza nonostante la propaganda governativa di decenni. Non si parla di quanti israeliani sono emigrati perché si sentivano oppressi e preseguitati nel loro Paese!All’opinione pubblica israeliana interessa di più lo sterminio dei palestinesi che la liberazione degli ostaggi. Le manifestazioni di piazza in Israele esprimono la contestazione di una piccola parte della popolazione. La gran parte sostiene il genocidio, la repressione e gli insediamenti abusivi.
Non importa a loro di salvare poche vite umane. Nemmeno quelle dei soldati israeliani che continuano a morire al fine di uccidere più palestinesi possibile. Nonostante si dica che Israele sia una democrazia, non dimentichiamo che il governo e l’esercito hanno ucciso più giornalisti che qualsiasi Paese e oscurato le emittenti che riportano i fatti da Gaza lasciando di fatto l’informazione nelle mani del governo.