In Retaliation of Retaliation

Hamas, with the assistance of other organizations advocating for the liberation of Palestine, has committed an appalling and unjustifiable act of unprecedented cruelty and violence against both civilians and military personnel. The Israeli government’s ability to defend its citizens has proven ineffective. Hamas seeks to rationalize this act of retaliation as a means to avenge numerous grievances, including the relentless bombings of Gaza, the unlawful establishment of settlements by colonists in the West Bank, the detention of minors in Israeli prisons without due process, the demolition of Palestinian homes in the occupied West Bank, and a multitude of other crimes. […]

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L’Europa occupata dagli USA

La EU si fa rappresentare dal governo USA in ISRAELE. Forse che Blinken è il vero ministro degli esteri europeo? Quattro anni fa pubblicavo un saggio immaginando come sarebbe potuta diventare l’Europa del 2024 alla fine della legislatura in carica. Pur in un discorso geopolitico articolato, auspicavo in sintesi un rafforzamento dell’unità e dell’identità europea per mezzo del riconoscimento e rafforzamento delle autonomie regionali e la delega all’Unione di funzioni ora e allora competenza esclusiva degli Stati. Questi auspici sono andati temporaneamente delusi anche a causa della repressione dei tentativi di indipendenza di Scozia e Catalogna e lo stallo dell’autonomia […]

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La fine della libertà di informazione

Ogni persona onesta intellettualmente sa quale posizione prendere nella guerra impari tra Palestina e Israele e le diverse posizioni variano su alcune interpretazioni approfondite. Solo gli idioti (e sono numerosi) prendono le parti dell’uno o dell’altro in modo intransigente come si trattasse di una partita di calcio. Se si guardano in modo professionale e sistematico le reti di informazione internazionale viene spontaneo comprendere come gran parte del mondo riceva informazioni molto diverse da quelle che riceviamo noi nel presunto libero occidente. E come le reti occidentali (BBC, CNN ecc.) trasmettano notizie in arabo e altre lingue per potere diffondere le […]

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L’ora della ribellione

Nel 2010, uscì un libello di grande successo planetario: “Indignatevi”! L’autore Stèphane Hessel era un francese nato a Berlino in una famiglia di religione ebraica. Aveva allora 93 anni, era stato un diplomatico, aveva partecipato alla resistenza contro il nazismo ed era sopravvissuto al campo di concentramento. Nel suo pamphlet, che fu presto dimenticato, criticava con forza: • l’ineguale distribuzione della ricchezza, • la politica dell’immigrazione • e dedicava una parte del libro a dichiarare la propria indignazione per la politica di Israele contro il popolo palestinese, soprattutto a Gaza. L’autore e il libro (che costava solo €3) riscossero un […]

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Il libro del generale

Ho letto il libro intero del generale inviatomi da un amico in pdf. Quindi non commento per sentito dire, ma avendo diretta cognizione del testo completo. Chissà perché l’ha scritto, forse all’I.G.M. si annoiava. E, soprattutto, perché l’ha scritto? Per sfogare le proprie frustrazioni in modo infantile o è inserito in un progetto politico? I toni usati dal generale – giovane (55 anni) ex-comandante della Folgore – sono esaltati e i contenuti completamente privi di struttura, elaborazione e documentazione affidabile nonostante i riferimenti a dati e bibliografia presentati come verità inoppugnabili anche quando si tratta di informazioni controverse. Il titolo […]

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Eserciti privati e governi

Con il Covid e con la guerra, ma anche con lo sviluppo pervasivo delle ICT e delle organizzazioni connesse, i profitti di alcune enormi holding si sono ancor più concentrati nelle mani di poche persone. All’Ovest, all’Est, in Cina e in Arabia senza differenze sostanziali. Forse è sbagliato dire i ‘profitti’, poiché la proprietà delle grandi compagnie è sminuzzata in un azionariato diffuso che lega la vasta massa dei cittadini di classe media e medio-bassa ai destini delle grandi imprese. E così facendo attenua la possibilità di ogni ipotesi rivoluzionaria. Infatti, dovremmo dire che, non i profitti, ma il potere s’è concentrato […]

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Journalism and propaganda

Congrats! I learned a lot from the article by Roger Cohen published by the New York Times on August 7, 2023. It should be used in journalism schools (Putin’s Forever War).  Roger Cohen’s report is a very well-written and professional propaganda operation. I might change the names and the places and use the same plot to write about any country I want to discredit, including US, Italy, Israel, Iran, by applying all the possible biases. If I get paid for, of course.  It is ridiculous to call ‘ridiculous’ (as Cohen does) the affluence of some Moscow neighborhoods without comparing the same […]

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Catalan Traitors?

“Al Fossar de les Moreres no s’hi enterra cap traïdor; fins perdent nostres banderes serà l’urna de l’honor” (“In the graveyard of the mulberry trees no traitor shall be buried; even if our flags are lost, it will be the urn of honour”), by Federic Soler ‘Pitarra’. Many years ago, I read this line engraved on a vermillion wall next to the basilica of Santa Maria del Mar in Barcelona. I was moved to tears. I realized then how often arrogant governments have labelled as terrorists, traitors of the homeland, villains, honorable people who were later cleared of all their […]

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Le rivolte urbane

La rivolta francese segue numerose altre disperate sommosse in tutte le grandi città del mondo occidentale: ce ne sono già state a Londra, ieri a Stoccolma, negli Stati Uniti ogni altro giorno e praticamente ovunque. Costituiscono un fenomeno tipicamente urbano, meglio dire metropolitano. Le periferie delle metropoli sono veri incubi e ricettacoli di sfruttati e disadattati. Queste rivolte non portano a nulla. Sono il sintomo di città malate dove si spende la rendita dello sfruttamento della Terra e di gran parte dei suoi abitanti. Per quest’ultima rivolta di Parigi sono stati dispiegati oltre 45.000 (avete letto bene!) poliziotti schierati per […]

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Nazione, autonomia, federalismo

Il dibattito sull’autonomia è una questione politica e culturale di primaria importanza. Quella che sarebbe dovuta diventare una profonda riforma dello Stato è stata di proposito ridotta a una banale riorganizzazione burocratica. Si sono raffreddati gli animi di chi al Nord chiedeva più responsabilità e si montava la paura in chi viveva al Sud di perdere quelle elemosine con cui sopravviveva senza mai svilupparsi. Anziché far seguire le leggi alle idee – ragionando ‘de iure condendo’ come spetta alla politica – i legislatori non si battono più per spezzare le catene di leggi esistenti, limitandosi a discutere ‘de iure condito’ come […]

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