La solitudine urbana

Introduzione La città è un grande sistema di comunicazione; a sua volta un sistema di comunicazione è una città. Da questa considerazione partiamo per sviluppare una riflessione sulla solitudine umana in città collegando gli aspetti sociali con quelli territoriali. Questo saggio è contenuto nel volume #112 dell’Arco di Giano, periodico di Medical Humanities da me curato assieme a Carla Collicelli e contenente numerosi qualificati saggi. Qui ripropongo il mio saggio introduttivo. La città materiale e immateriale Per definizione, nel definire una città non si possono scindere gli aspetti materiali da quelli sociali: gli uni influiscono sugli altri e viceversa. Oggi, […]

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Olimpiadi e genere

Cento anni fa, alle Olimpiadi di Parigi per la prima volta furono ammesse le donne. Quest’anno, per la prima volta, il numero dei maschi e delle femmine che vi parteciperanno sarà uguale. Qualcuno ha detto che si tratta di un successo storico per l’emancipazione femminile.  Nutro qualche dubbio.  Le donne stesse dimostrano soddisfazione per essere state ammesse (notare la forma passiva) a fare ciò che è stato inventato dagli uomini. Fin qui va bene. Poiché le donne erano scoraggiate o impedite dal dedicarsi ad alcune attività ‘maschili’ era giusto pretendere il diritto di accedervi. Tutto questo appartiene al secolo scorso. […]

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Sicuri e tranquilli

Il limite dei 30K/h (tratto dal mio articolo su ISOMOTORI)  Alcune città italiane, tra cui Bologna, intendono introdurre il limite di velocità di 30Km/h sulle strade urbane e si pongono come obiettivo di portare a zero gli incidenti. Non è una cosa nuova: l’obiettivo di incidenti zero – che è in effetti un piano molto articolato di interventi – risale agli anni Novanta e fu introdotto in Svezia per la prima volta. La strategia venne approvata dal Parlamento svedese nel 1997 e da allora si tenta di applicarla con buon successo. Ogni volta che capita un infortunio sul lavoro si […]

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Bicicletta e gentrification

Fino a trant’anni fa, chi aveva i soldi andava in macchina e i poveri si accontentavano della bicicleta. Adesso è il contrario. La bicicletta è un privilegio di chi vive nei quartieri centrali o in quelli in cui il traffico è lento e sicuro per i ciclisti. Nei quartiere ordinati e borghesi dove sono state realizzate le piste ciclabili. Una vera rivoluzione culturale. Anche a New York possiamo parlare – usando un termine americano diventato internazionale – di ‘gentrification’ della bicicletta. Nel caso della metropoli americana e di altre grandi città, comprese quelle piccole e medie italiane, non solo l’uso della […]

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Perché opporsi agli inceneritori?

L’opposizione agli inceneritori/termovalorizzatori non ha origine in un dissenso sulla tecnica, ma sulla tecnologia. La tecnologia è direttamente collegata alla politica che sappiamo essere oggi in grande confusione. Una parte dei cittadini e degli esperti ritiene che lo sviluppo delle tecniche elaborate, nell’ambito della tecnologia comunemente condivisa, possano risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti senza produrre danni collaterali quali l’inquinamento dell’aria e quello derivante da un’esagerata produzione di rifiuti. In generale, l’inceneritore è la soluzione all’interno del corrente modello produttivo e socioeconomico. Si può sintetizzare con questa affermazione: non importa creare il problema, l’importante è risolverlo e ci sarà […]

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Dio, è morto?

Un cappellano ateo a Harvard Il paradosso è solo apparente: l’università di Harvard ha nominato come cappellano capo Greg Epstein, un ateo dichiarato. Al proposito ha scritto un libro dal significativo titolo: “Good without God”. Non è il primo ad andare in questa direzione. Persino grandi leader religiosi sostengono che le religioni potrebbero avere fatto il loro tempo. “Non importa” dichiarava il Dalai Lama a un giornale tedesco “credere in Buddha, Dio o Allah, ma solo essere buoni”. Papa Francesco non ha detto cose molto diverse. Il cappellano (chaplain) è una figura comune nelle università e altre organizzazioni americane e […]

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La storiella del profeta

Maghi, fattucchiere, statistici che fanno le proiezioni, economisti che elaborano modelli, oracoli, indovini, sociologi e veggenti e oggi anche epidemiologi e virologi fanno tutti parte della categoria dei Profeti, cioè di coloro che per mestiere prevedono il futuro. Di costoro Dio si serve per i suoi imperscrutabili fini che non sempre, anzi raramente, coincidono con un’esatta predizione di cosa veramente accadrà. La verità non ha nulla a che vedere con le previsioni e con l’attività di maghi, fattucchiere, statistici, epidemiologi eccetera. Essa appartiene a Dio solo. Poiché il futuro per definizione non è ancora avvenuto, lo si può cambiare e […]

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L’anagrafe perduta

… è agosto, fa freddo e gli alberi hanno perso tutte le foglie … I miei avvocati attendono il verdetto della Corte parlottando. Mi sono allontanata da loro e sto affacciata alla finestra dell’aula per osservare la pioggia battere i marciapiedi e i prati del parco. È agosto, fa freddo e gli alberi hanno perso tutte le foglie. Ma qualche gemma sembra già luccicare tra i rami. Questo rigido inverno mi riporta alla memoria l’infanzia trascorsa a Liverpool. Conosco a fondo la natura e i colori di questo paese in cui sono cresciuta. Ne conosco la gente e i sentimenti. Di […]

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La tragedia della funivia

Le colpe di tutti noi “Tutti siamo responsabili per le colpe degli altri”. Si invocano pene severe per i presunti responsabili della tragedia della funivia del Mottarone. La vendetta, com’è noto, dà conforto ai malvagi, ma è una reazione meschina. Sarebbe ingiusto esagerare nel punire persone sciagurate, stupide e irresponsabili, ma non criminali. Chiunque non abbia rispettato le norme di sicurezza, in qualsiasi altra circostanza, condivide la responsabilità morale dei gestori della funivia. Deve ritenersi solo più fortunato. Le colpe e le pene andrebbero suddivise tra tutti coloro che violano le norme, anche quelle apparentemente assurde e inutili, ma che […]

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Dopo la pandemia

Come saremo? Nelle scienze naturali il progresso arriva in buon parte grazie agli esperimenti di laboratorio. Nella società ovviamente essi non sono possibili, soprattutto se riguardano milioni di persone. Di conseguenza il progresso e il cambiamento sono più lenti. In situazioni di emergenza però succede qualcosa di simile agli esperimenti. La temporanea (speriamo) e quasi contemporanea chiusura di gran parte delle città del mondo a causa del Covid-19, è un esperimento sociale. Lo si può anche considerare un corso di formazione accelerato per imparare nuovi comportamenti a cui i cittadini si sono sottoposti, senza molto protestare per paura del contagio. […]

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