Journalism and propaganda

Congrats! I learned a lot from the article by Roger Cohen published by the New York Times on August 7, 2023. It should be used in journalism schools (Putin’s Forever War).  Roger Cohen’s report is a very well-written and professional propaganda operation. I might change the names and the places and use the same plot to write about any country I want to discredit, including US, Italy, Israel, Iran, by applying all the possible biases. If I get paid for, of course.  It is ridiculous to call ‘ridiculous’ (as Cohen does) the affluence of some Moscow neighborhoods without comparing the same […]

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Catalan Traitors?

“Al Fossar de les Moreres no s’hi enterra cap traïdor; fins perdent nostres banderes serà l’urna de l’honor” (“In the graveyard of the mulberry trees no traitor shall be buried; even if our flags are lost, it will be the urn of honour”), by Federic Soler ‘Pitarra’. Many years ago, I read this line engraved on a vermillion wall next to the basilica of Santa Maria del Mar in Barcelona. I was moved to tears. I realized then how often arrogant governments have labelled as terrorists, traitors of the homeland, villains, honorable people who were later cleared of all their […]

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Le rivolte urbane

La rivolta francese segue numerose altre disperate sommosse in tutte le grandi città del mondo occidentale: ce ne sono già state a Londra, ieri a Stoccolma, negli Stati Uniti ogni altro giorno e praticamente ovunque. Costituiscono un fenomeno tipicamente urbano, meglio dire metropolitano. Le periferie delle metropoli sono veri incubi e ricettacoli di sfruttati e disadattati. Queste rivolte non portano a nulla. Sono il sintomo di città malate dove si spende la rendita dello sfruttamento della Terra e di gran parte dei suoi abitanti. Per quest’ultima rivolta di Parigi sono stati dispiegati oltre 45.000 (avete letto bene!) poliziotti schierati per […]

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Nazione, autonomia, federalismo

Il dibattito sull’autonomia è una questione politica e culturale di primaria importanza. Quella che sarebbe dovuta diventare una profonda riforma dello Stato è stata di proposito ridotta a una banale riorganizzazione burocratica. Si sono raffreddati gli animi di chi al Nord chiedeva più responsabilità e si montava la paura in chi viveva al Sud di perdere quelle elemosine con cui sopravviveva senza mai svilupparsi. Anziché far seguire le leggi alle idee – ragionando ‘de iure condendo’ come spetta alla politica – i legislatori non si battono più per spezzare le catene di leggi esistenti, limitandosi a discutere ‘de iure condito’ come […]

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Berlusconi

Fu vera gloria… o lo sarà? Non c’è bisogno di delegare ai posteri l’ardua sentenza. La si può emettere subito. Soprattutto perché la morte di Berlusconi potrebbe comportare conseguenze politiche nel prossimo futuro. Molto dipenderà da come sarà utilizzata la sua memoria e da come sarà contrastata. Prescindiamo quindi dalla sua persona indubbiamente carismatica e come tale amata oltre misura e con gli stessi eccessi odiata. Lo detestava soprattutto una parte dell’opinione pubblica mentre nelle segrete stanze del potere le diverse sette in lotta per l’egemonia nel corso del tempo hanno sempre più dialogato e concordato sulle cose essenziali bloccando così ogni cambiamento. […]

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Complotti e complottismo

Esistono due impostazioni diverse e inconciliabili, ma entrambe legittime e solide che costituiscono il fondamento della dialettica politica di oggi. L’una parte dal presupposto che i governi siano ancora in grado di governare e il potere politico risieda tuttora nelle istituzioni ufficiali. Nessuno è così ingenuo dal pensare che i governi siano oggi e siano stati in passato completamente liberi da poteri esterni e rispondessero solo dalla volontà dei cittadini espressa per mezzo del voto e delle istituzioni. Tuttavia, seguendo questo primo modo di pensare si ritiene che si debba andare nella direzione del recupero delle istituzioni e del loro continuo miglioramento all’interno dei fondamenti della democrazia liberale. Chi adotta questa impostazione, ritiene che sia ancora possibile progredire nella […]

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Sondaggi: la nuova fase

I sondaggi del dopo-COVID, dall’essere uno strumento di conoscenza degli umori popolari, si sono trasformati in uno strumento per verificare se il popolo ha capito quel che gli è stato ordinato di credere.I sondaggi per comprendere il pensiero dei cittadini fino agli anni Novanta erano rari se non proprio del tutto assenti. I partiti rappresentavano programmi ben identificati e si rivolgevano agli elettorati che si riconoscevano in essi. In seguito, con la crisi e la dissoluzione dei partiti che rappresentavano specifici interessi di classe o un sistematico modo di affrontare i problemi collettivi, si ricorse sempre più i sondaggi. In […]

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Libertà ‘da’ stampa

La controversa inchiesta di “Reporters sans frontières” (RSF) Per parlare seriamente di libertà di informazione non basta dare risposte ovvie e scontate. Prima di tutto è necessario sollevare nel modo giusto le giuste domande. Da questo punto di vista il rapporto annuale di RSF – da cui è tratta la cartina riportata qui e da tutti i grandi media con enfasi e senza alcuna critica – appare alquanto controverso sebbene a esso sia attribuito implicitamente il crisma dell’imparzialità e della scientificità. Nonostante l’ampia ricerca, i risultati sottolineano quel che già si sapeva. La cartina, riportata su tutti i media del […]

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Anche le feste invecchiano

La liberazione dal fascismo, celebrata il 25 aprile, è un momento fondante della nostra convivenza civile e dell’unità italiana. Purtroppo, da qualche tempo, anziché unire gli italiani nella celebrazione della libertà riconquistata, li divide in sciocche e pretestuose dispute. Ciascuno la ‘interpreta’ a modo suo e ne dà un diverso significato.Poiché divide, tanto vale abolirla. Continueranno a celebrarla tra loro solo coloro i quali credono davvero nei valori che rappresenta. A meno che anche questi ultimi non li abbiano dimenticati e non preferiscano invece trovare un pretesto per litigare con qualcuno piuttosto che affermare quello in cui davvero credono. Altre […]

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Chi teme la ‘sostituzione etnica’?

Il ministro Lollobrigida e il suprematismo L’improvvida uscita del ministro Lollobrigida ha suscitato una sacrosanta levata di scudi contro la concezione etnica della Nazione. Le parole del ministro sono radicate nel modo di pensare (non oso usare il termine cultura) nella destra al governo. È molto verosimile anche vista la reintroduzione e l’uso costante del termine ‘Nazione’ da parte di Giorgia Meloni per definire la Repubblica Italiana. Non si può però nemmeno accettare l’impostazione di coloro che, a sinistra, sostengono che gli immigrati sarebbero una ‘risorsa’ da ‘importare’ come manodopera e popolazione giovane e riproduttiva, come fossero capi di bestiame […]

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